In attesa dei nuovi e più stringenti criteri per l'attivazione dei corsi di studio - i cosiddetti 'requisiti necessari' -, contenuti in un decreto ministeriale di imminente adozione e obbligatori a partire dal 2011-2012, il
capo dipartimento per l'Università, l'alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca, Antonello Masia, ha raccomandato a tutti gli atenei di tenere quanto più possibili presenti, già a partire dall'offerta formativa per l'anno accademico 2010-2011, da presentare entro il prossimo 1° febbraio, i contenuti della
nota del Ministro Gelmini n. 160 del 4 settembre 2009 (che anticipava, di fatto, le prescrizioni del prossimo decreto - Leggi anche: "Vincoli più severi per i nuovi corsi di laurea" del 10 settembre 2009).
Ciò affinché tale offerta formativa sia "effettivamente sostenibile" in relazione a ciascuno dei "parametri quantitativi" indicati nella nota stessa. "Le università - prosegue Masia - devono pertanto cercare di limitare i costi derivanti dalla attivazione di corsi di studio e di insegnamenti che potrà essere necessario successivamente disattivare, anche in virtù della "rilevante restrizione delle risorse disponibili sul fondo di finanziamento ordinario per il corrente e, soprattutto, per i prossimi esercizi".
Tra le prescrizioni anticipate dalla Gelmini a settembre sul computo dei requisiti di docenza, c'era l'eliminazione degli 'sconti' - inizialmente previsti "per i corsi di studio omologhi, ovvero per i corsi di laurea afferenti alla stessa classe successivi al primo da attivare nella stessa sede della struttura didattica competente o nell'ambito della medesima provincia o delle province confinanti", abolendo anche i 'piani pluriennali di raggiungimento' degli stessi requisiti.
Non potranno, inoltre, essere conteggiati concorsi "in itinere", sebbene - per assicurare il funzionamento dei corsi di studio, si potranno tenere in considerazione, incarichi conferiti a docenti di ruolo in pensione entro il numero massimo di 2 per ogni corso di laurea, 1 per ogni corso di laurea magistrale e 3 per ogni corso di laurea magistrale a ciclo unico. Andranno, ancora, imposti criteri più severi sul numero minimo degli studenti iscritti ai corsi di studio, e - anche per le università non statali - sulla differenziazione dei crediti formativi, nell'articolazione dei corsi di studio in differenti curricula, e nell'articolazione dei corsi di studio interclasse.
Il grado di adeguamento complessivo di ciascuna Università ai requisiti previsti dal Dm in corso di adozione, già a decorrere dall'a.a. 2010/2011, sarà inoltre opportunamente valutato nell'ambito dei provvedimenti con i quali saranno definiti gli "indicatori" per la valutazione dei risultati. Valutazione che servirà per ripartire le risorse relative alla programmazione e al fondo per il finanziamento ordinario.