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L'Università di Catania e la sfida delle buone pratiche

A Palazzo centrale un workshop con esperti del Politecnico di Milano

 
 
15 marzo 2016
foto good practice.jpg
Pianificare strategie per la buona amministrazione, guardando alle 'pratiche virtuose' già realizzate in altre realtà. E' questo il senso del progetto "Good Practice", coordinato a livello nazionale dal Politecnico di Milano, la cui edizione 2015-16 è stata presentata nei giorni scorsi nell'aula magna del Palazzo centrale dell'Università di Catania, nel corso di un workshop intitolato "Dalla conoscenza all'azione: strategie per la buona amministrazione".
Attraverso il metodo comparativo del benchmarking, il progetto - a cui l'Università etnea aderisce da qualche anno - vuole infatti incentivare il monitoraggio costante della performance amministrativa delle università italiane con l'obiettivo di migliorare l'efficienza dei servizi offerti, individuando le migliori soluzioni gestionali, organizzative e tecnologiche, anche attraverso le rilevazioni di costi e di efficienza da un lato e di efficacia percepita e di efficacia oggettiva dall'altro dei servizi offerti nelle cinque macroaree che riguardano didattica, personale, infrastrutture, ricerca e biblioteche.
Al workshop, che ha visto una nutrita partecipazione di docenti e personale dell'Ateneo, sono intervenuti il rettore Giacomo Pignataro, il direttore generale Federico Portoghese, la delegata ai rapporti con il personale Gabriella Nicosia, i docenti Calogero Guccio (Università di Catania) Giancarlo Vecchi e Michele Arnaboldi (Politecnico di Milano).